Previdenza Obbligatoria
tipo 3 - Metodo contributivo
Il nuovo assetto della previdenza obbligatoria, pur essendo caratterizzato da un sistema di finanziamento a ripartizione (i contributi pagati oggi dai lavoratori servono a pagare le prestazioni attuali di coloro che non sono più attivi), ha trasformato la pensione pubblica in un "conto corrente virtuale", dove i contributi versati, 33% della retribuzione annua, si accumulano e producono un rendimento pari alla crescita del PIL nominale. Al momento del pensionamento il lavoratore disporrà quindi di un "gruzzolo" virtuale che determinerà la sua rendita pensionistica.
Per determinare la prestazione pensionistica, al montante contributivo, ossia alla somma delle quote accantonate (e rivalutate), si applica un coefficiente di conversione correlato all’età: 4,661% per chi sceglie di chiederla a 60 anni, 5,435% a 65 anni, e così via sino al massimo di 6,541% per chi resiste sino a 70 anni.
Come si può notare, il meccanismo su cui si basa il calcolo contributivo premia attraverso una rendita crescente negli anni chi rimane al lavoro il più a lungo possibile.